Che cos’e’ il gioco? Per me il gioco è la rappresentazione ideale per sfuggire il presente.
Perché? Perché la scommessa vive la speranza, e la speranza e’ solo futuro. Allora l’ acquisto di un gratta e vinci, giocare alla roulette, o l’ acquisto di un opzione in borsa potrebbero magari apparire come giochi diversi …ma forse contengono la stessa essenza di una patologia comune?
Pero’ liquidare così un argomento che coinvolge parecchi ambiti della nostra esistenza apparirebbe poco edificante ed originale.
Per me la scommessa ha nel suo profondo il conflitto eterno dell’ infinito.
Un conflitto dato dall’ illusione “di governare l’ incerto” e spesso non tenendo conto delle più elementari leggi della probabilità. Un conflitto generato e alimentato dalle debolezze e dalle passioni che prevaricano sulla ragione.
Questa breve analisi sulla scommessa non mi è venuta per un incontro fatto con un giocatore che preda del suo vizio si è trovato a gestire una disperata condizione economica, ma per un sedicente investitore che vanta una pluriennale esperienza negli investimenti immobiliari. Perché nella sua logica di investimento, ho visto solo l’ assenza per qualsiasi ipotesi votata al rischio, dove l’ imprevisto non è contemplato o meglio è inesistente.
Eppure non di rado mi capita di imbattermi in investitori che decantano le loro abilità, ma poi hanno un controllo e una gestione del rischio prossimo allo zero.
Così, mi sono chiesto perché il rischio in linea generale è spesso mal contemplato nell’ investimento?
Volendo dare la giusta ed esaustiva spiegazione, forse dovrei scrivere un libro e non un articolo di un blog. Ed allora mi soffermerò su un punto che ho analizzato, per me di estrema importanza, e che è poi alla base di qualsiasi gioco.
Tale considerazione è nata analizzando il problema come valutazione di una vincita o perdita in un gioco, e ho appurato e verificato che nella maggior parte di questi casi, si manifesta una diversa considerazione della vincita e della perdita nella valutazione del gioco.
Ecco la principale discrasia nella gestione del rischio. Perché non può esserci una corretta, o meglio, vera e propria gestione del rischio se non si ha un approccio onesto ad accettare la perdita come la vincita in un gioco ove entrambe abbiano la stessa valenza. Ma per molti non è così!
Per tale approccio, però, significa essere allenati a governare le proprie emozioni e passioni.
Ed allora se in partenza accettiamo di essere perdenti nell’ equilibrio ragione e sentimenti significa che il gioco può essere solo governato con una pianificazione strategica in cui le scelte non siano governate dalle emozioni, dove la verifica e il controllo restino l’ unico strumento per la scelta del cambiamento strategico.
Adesso, dopo tale considerazione, siete sempre convinti di gestire il rischio in maniera corretta?
P.S.: La prima regola degli investimenti e’ non perdere soldi, la seconda regola e’ non dimenticarsi mai la prima regola. Regola di W. Buffet
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